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sabato 19 marzo 2011

Canapè di patata con alici marinate, pecorino stagionato, menta fresca e capperi di Ustica


Eccoci qui, per San Peppino.
In Sicilia, naturalmente, il piatto forte è la ricotta, anche in questa giornata di festa.
Mi chiedo a questo punto quale giorno siciliano non sia idoneo all sfruttamento della pecora.
Perchè qui le pecore sono sfruttatissime, e forse un giorno ci sarà la rivolta delle pecore, un pò come la fattoria degli animali di Orwell.
Gli esseri lanosi prenderanno il potere e noi, umanoidi, dovremo lavorare per loro.
Dovremo dimenticarci della ricotta e del suo sapore prelibato.
Ma ancora non è arrivato quel giorno e quindi, mentre tutto il popolo palermitano mangia ricotta dolce ed ingurgita in ogni sua manifestazione cannoli e sfinge, cassatelle e cassate varie, io preparo un antipasto leggero leggero di canapè di papata con le alici marinate, la menta fresca, i capperi di ustica e il pecorino extra stagionato, volgarmente chiamato "cannestratu".
Azz.
Il p e c o r i n o !! 
Anche io partecipo allo sfruttamento della pecoraaa noooo...

Evvabè, in attesa del giudizio universale, del Dies Irae Pecororum..
Prendete carte e penna e ce ne fottiamo (con le dita incrociate).

Ingredienti: (per 4 persone)

n. 3 patate medie;
n. 8-10 filetti di alici marinate al limone;
n. 20-30 gr di capperi (di Ustica, Pantelleria, Lampedusa.. insomma purchè siano capperi terroni) 
scaglie di pecorino extrastagionato;
un paio di ciuffetti di menta fresca;
olio di oliva;
pepe nero in grani da macinare.


Procedimento:

Bollire le patate con la buccia, dopo averle accuratamente lavate e dopo esservi accertati di aver eliminato ogni residuo di terra.
Lasciate raffreddare.
Tagliare le patate a fette dello spessore di 1-1,5 cm.
Guarnire ogni canapè con: due filetti di alici marinate al limone, una paio di capperi, della menta fresca ridotta a julienne, delle scaglie di pecorino extrastagionato, olio di oliva e pepe nero macinato fresco.





Felice San Peppino.

venerdì 11 marzo 2011

apriti sesamo ! con il kamut.






Non sono sparita, non batto la fiacca, però davvero sto scrivendo la tesi e, nonostante la cucina mi manchi più di un ipotetico fidanzato imbarcato, lontano, da mesi, devo studiare.
Inoltre mia madre ha anche rotto il mio meraviglioso termometro con cui calcolavo scintificamente le mie ricette.

Ma eccomi qui, tra farina sul naso e lievito sulla maglietta, a riprovare i miei esperimenti panificanti.


L'altro dì, sullo scaffale del supermarket leggo: farina di kamut...
uh mamma, penso. che figata un pane kamuttiano, pseudo egiziano..

E rifletto: 

Il lievito ce l'ho, naturale per giunta, la manitoba per dargli sostanza anche, un pizzico di rimacino per lo spolvero non manca mai e il sesamo per guarnire anche !

Bene, abbandoniamo per un attimo la psicologia della gestalt e ricominciamo a sporcare la cucina..



Dopo innumerevoli ragionamenti, calcoli folli da scienziato pazzo, invento un pane al lm con farina di kamut al 40%, più un 20% di farina integrale (io uso la farina nera di tumminìa di castelvetrano, voi una qualsiasi farina integrale, ma che sia bona e saporita) ed un restante 40% di manitoba per sostenere la lievitazione naturale.

Carta e penna su, e poche lamentele. 
E' una mink**.. ops, una cavolata, basta che leggiate le mie spiegazioni minuziose e diventerete panificatrici folli, come me.


Ricordate il pane au levain? Lo trovate qui.
Partiamo dagli ingredienti e poi vi spiego un pò come fare.



*I FASE (ore 21 - della sera precedente)


Ingredienti:

gr   155 di manitoba W 400;
gr   95 di acqua naturale con basso residuo fisso ( temp. ambiente 22°);
gr   30 di lievito naturale appena rinfrescato;


Procedimento:

semplicissimo : 
Sciogliere il lm nell'acqua, Setacciare la farina e amalgamare gli ingredienti.
Lavorarli in modo tale da ottenere un impasto omogeneo e liscio e lasciare lievitare per 12 ore, in una ciotola coperta da pellicola.




*II FASE  (la mattina seguente- ore 9.00)


Ingredienti:

gr   340 di farina di Kamut - fattore W orientativo 190; (40% sul totale della farina)
gr   170 di farina integrale -  fattore W orientativo 190 (20% sul totale della farina)
gr   340 di farina manitoba W 400; (40% sul totale della farina)

gr   590 di acqua naturale con basso residuo fisso; (70% di idratazione)
gr   18 di sale.



Procedimento:


Preparate una autolisi:

Setacciate le farine insieme e unirle a 570 gr di acqua.
Impastate velocemente i due ingredienti e lasciate risposare per 60 min, in una ciotola coperta da pellicola.




... trascorsi i 60 min. ...




Impastate la massa autolitica con l'impasto della sera precedente (250 gr) e a metà della lavorazione aggiungete, lentamente, fino a totale assorbimento, il sale sciolto nei restanti 20 gr di acqua.

Se effettuerete questa operazione con l'impastatrice, non lavorate per più di 10 min.; 

Se effettuerete la lavorazione a mano non più di 20 minuti e cercate di far prendere il più possibile aria all'impasto.


Una volta ssorbito il sale e una volta che la pasta ha raggiunto elasticità ed è divenuta liscia, morbida, non più appiccicosa:


Riponete nuovamente l'impasto in una ciotola chiusa con pellicola e 
Lasciate riposare per 2 ore e 30 effettuando 2 folding ogni 50 min.

ovvero:

50 min. lievitazione - folding - 50 min. lievitazione - folding - 50 min. lievitazione.

cosa è un folding ?

in realtà sono le pieghe di tipo 1 di adriano per incorporare più aria possibile facendo attenzione a non rompere le eventuli bolle d'aria formatesi.
ma osservate bene questo video capirete meglio.


... trascorse le 2 ore e 30 min.
...


Formazione delle pagnotte:

Dividete l'impasto in tante parti quante ne vorrete fare.
io consiglio di pesare le parti in pezzature da 200 gr.
Arrotolate le pezzature su se stesse per cercare di aiutare l'impasto con un pò di forza per la successiva lievitazione.
Osservate questo video ed osservate bene come girare la pasta e preparare la formazione delle forme.

Lasciate lievitare per 1 ora e 50 c.a, fin quando le forme non raddoppieranno il loro volume.
Considerate bene che la temperatura dell'ambiente incide molto sulla lievitazione.
Sotto i 20 gradi l'attesa si dilata un pò..



* III FASE


Cottura 

Prima della fine della lievitazione, Accendete il forno a 240 gradi per c.a 15-20 minuti.

Subito prima di informare, fare dei tagli con la lametta sulle forme, però non è indispensabile per far crescere il pane nel forno. 
Infornare gettando sulla placca del forno, in basso, una ventina di cubetti di ghiaccio (Adriano docet) per mantenere l'umidità e far cuocere per 50 min. a 240° (i tempi sono indicativi). 
A due terzi di cottura azionare la ventola e aprire leggermente la porta del forno, per far fuoriuscire l'umidità.




s'abbenedica !
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