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venerdì 28 giugno 2013

Fuggire, cercare, tornare, aspettare.

Talvolta si parte con le migliori intenzioni.
Talvolta si torna con le peggiori intenzioni.
Talvolta si parte con le peggiori aspettative.
Talvolta si torna con le migliori aspettative.
Talvolta si parte, talvolta si torna.
Talvolta ci si perde, talvolta ci si nasconde.
Talvolta si mente a se stessi.
Talvolta si prova a ricominciare.
Tornare per ricredere in se stessi.
I progetti vanno e vengono e si muovono lungo orizzonti non definiti.
Questo crea inevitabilmente delle ansie, delle altalene emotive.
Ma non per questo si smette di andare, cercare, fuggire, viaggiare, fermarsi, aspettare.
In fondo l'attesa nella sua irrequieta instabilità mette nelle condizioni di muoversi e agire con maggiore determinazione.
Non c'è magari un vero obiettivo messo a fuoco ma ci smuove lo stesso, verso e attraverso.
Milano alle spalle, Palermo sott'occhio, l'Europa davanti, una caffetteria nella mente.
Nessuna sconfitta, nessuna resa, dentro le cucine la vita è complessa.
Forte gerarchia, impegno fisico, tempo libero inesistente.
Passione. Energia. Volere, volere e tanto volere.
L'istinto si trasforma in riflessione, il carattere si forgia, si plasma in base alle esigenze.
Arrivano alla mente i ricordi delle passeggiate al mare, dei giri in bici, delle corse nel parco, degli aperitivi, delle feste, del vento d'estate, delle luci di natale.
Le ore passano in cucina, a lavoro, mentre il ritmo delle domande parte ed incalza all'ora di pranzo all'ora di cena.
Un mestiere da uomini veri.
Mentre le donne faticano per determinarsi, per affermarsi, per dimostrare di essere valide, talvoltà di più.
Perché le donne lo sono mentre gli uomini fanno finta di nulla.
Mentre si lavora, tutto il giorno, trascorrono mille pensieri.
Si sogna il cinema, il teatro, si sogna di fare l'amore quando c'è il sole, si sogna di sorseggiare un bicchiere di vino in terrazza al tramonto.
Si sognano sguardi, silenzi e baci, e mille baci da mille..
Si immaginano gli amanti che possono amarsi.
Si desidera di essere amanti.
La cucina è un luogo strano.
Impegna il corpo e la mente fino a sfinirlo, poi riempie di gioia, poi mette in crisi, ogni giorno, ti chiede se veramente la vuoi, come una moglie.
Ogni giorno cerca conferme, ogni giorno chiede fedeltà, amore, possesso, appartenenza.
Ogni giorno chiede impegno, chiede di esserci.
Senza distrazioni.
"Puoi tradirla ma non dimenticarla".
Realizzare un piatto, dall'ideazione alla creazione è come fare l'amore.
Non è solo fatica ma estremo piacere, un piacere che alla fine ti porti addosso anche tutto il giorno..
Nell'insicurezza dell'azione si crea quel connubio meraviglioso che alla adrenalina fa seguire la calma..
Talvolta si rimane, talvolta si riparte.
Con la voglia di tornare con un milione di esperienze in più, nella speranza che questa volta qualcuno da qualche parte ti accompagni ma soprattutto ti aspetti.
Verso una caffetterie piena di libri, piena di profumi, piena di sorrisi, dove tutti siano liberi di baciarsi e di guardarsi e di amarsi e di sospirarsi..





























venerdì 28 dicembre 2012

Valentina e Alice, un incontro e l'inizio.


 


Assente da giugno.
Lo so.
Ci sono volte nella vita in cui tutto ti cambia all'improvviso.
Cambiamenti che non avresti mai voluto, desiderato, ma arrivano dritti, frantumando ogni vecchia certezza, spezzando ogni volontà.
Ci sono volte nella vita in cui si ricomincia.
E si ricomicia da sé, necessariamente.
Perchè dietro non c'è quasi più nulla e nessuno che voglia appartenerti, che voglia viverti, e davanti c'è solo un enorme enigma, per cui..l'unica forza la si trova in se stessi.
E poi, il lavoro vero e duro della cucina mette sotto torchio non solo il corpo ma anche lo spirito di chi sceglie, per passione, per amore, per dedizione la vita da chef..
Una vita che nulla a che fare con lo spettacolo verosimile della tv e delle riviste.
Vita che, a partire dal punto zero, è una crescita continua, personale e professionale.
Ma costa, costa tanto.
Dopo l'esperienza all'Ifse, per alcuni versi discutibile, è arrivato il momento di fare sul serio.
Dopo il Piemonte, regione straordinaria, piena di profumi e sapori insuperabili, è la volta della Lombardia, la volta della vera realtà ristorativa.
Valentina 3.0.
Valentina - la crazy chef - riparte da zero, da Milano, da Alice.
Alice Ristorante - una stella Michelin - il migliore ristorante di pesce a Milano, uno dei migliori ristoranti d'Italia della Chef Viviana Varese, ha deciso di prendermi sotto le sue ali.
Valentina 3.0 riparte da sè.
Poche parole ma fatti e sacrifici estremi e tanta, ma tanta follia.
Teniamoci in contatto..










N.B. le foto sono tratte dal sito web del 

Ristorante Alice
via Adige 9 Milano
+39 02 54 62 930
Lunedì 20.00 > 23.00
Martedì / Sabato
12.00 > 14.00 / 20.00 > 23.00

venerdì 8 giugno 2012

chez munita 2.0 .. io, aspirante crazy chef all'Ifse Culinary Institute..




Un mese è già trascorso..
La mia vita è totalmente cambiata.
Non vivo più in Sicilia.
Questo basterebbe per esprimere tutte le difficoltà per chi è costretto a lasciare la propria terra "maledetta" per cercare di trovare qualcosa.. per cercare di trovare se stesso, lavorativamente parlando, ma non solo.

Da un mese vivo in un paesino a non troppa distanza da Torino, Piobesi Torinese, un paesino molto piccolo della vasta pianura piemontese, senza mare, senza il mio mare..e nonostante anche qui splenda il sole, non è il mio Sole..


Casa mia
Piobesi Torinese


L'unica cosa che oggi ancora mi spinge ad avere il coraggio di fare, andare, cercare, trovare è la passione per la cucina, l'amore per i fornelli - che oggi si chiamano "induzione" - l'amore per il gusto, per la trasformazione di una semplice materia prima in "arte" per il palato..

E questa passione giorno per giorno la trasformo - non senza difficoltà - in esperienza e professionalità all'Ifse, una scuola di alta cucina e food design, che si trova proprio a Piobesi torinese.



Ifse


Qui la vita è scandita dalle campane di una chiesetta che si trova di fronte la finestrella della mia mansarda, una mansarda molto piccola, molto minimalista, luminosa ma estremamente povera, che accudisco come la più cara delle dimore..






la mia mansarda

La mia giornata invece la trascorro seguendo le lezioni della scuola di cucina; una scuola che si trova dentro un castelletto di colore rosa salmone, dentro un piccolo parco labirintico, verdissimo e silenzioso.


il parco dell'ifse

La vita in una cucina non è la vita che una blogger solitamente trascorre nella propria cucina, la vita "vera" in cucina, nella cucina di un ristorante, è più ritmica, più severa, più difficile di quanto uno possa immaginare.

Le lezioni trascorrono ad un ritmo serrato, con una pausa pranzo molto breve.
Si mangia poi un caffè e poi si ritorna a lezione, e dopo la lezione - ma manche durante le lezioni - tutto deve essere sempre ordinato, pulito, organizzato, "in quadro", come dicono qui.
I miei executive chef sono Sir Piero Rainone e Sir Riccardo Marello.
Due chef molto bravi, professionali, ma profondamente diversi.
Caratterialmente molto differenti. Ma la loro diversità caratteriale non mina minimamente la loro bravura e la loro capacità di insegnare.
da sinista: Chef Piero Rainone - Chef Riccardo Marello - Chef Riccardo Ferrero (Rist. Il Cambio, Torino)

Chi pretende di stare in cucina o di cominciare questo mestiere con la presunzione di sapere è bene che lasci la speranza di riuscire un giorno ad essere un vero chef fuori dalla porta..
Umiltà, parola d'ordine per iniziare questo meraviglioso lavoro.
Sete e fame di conoscenza, ovviamente, ma principalmente umiltà e la consapevolezza che la gavetta è il primo gradino, il primo mattoncino per, forse, un giorno diventare professionisti..

In cucina non c'è mai il tempo per fermarsi, è sempre tardi, sin dal primo momento in cui si entra..sin dalla mattina, dalla preparazione delle mise en place, è già tardi..


Dagli antipasti, ai finger food, ai primi ai secondi, alla pasticceria, alla panificazione.. correre correre correre..

Il corso all'Ifse si divide in tre fasi:

La prima fase è propedeutica, la seconda è un pò più formativa, la terza è un advanced, ma tre mesi per imparare sono pochi, pertanto non ci si può distrarre..

Così via con i tagli: julienne, brunoise, chiffonade..
E poi bisogna perfettamente soffriggere la cipolla..
E mantecare il risotto..
E sfilettare il pesce..
e cuocere la carne..

E scoprire l'abbattiore, e il sottovuoto..
L'affumcatore e l'essiccatrice..
E poi c'è il pacojet per i gelati o i sorbetti o le "terre"..

Bisogna sapere regolare il sale, gli aromi, le spezie..
Equilibrio al piatto per un equilibrio in bocca..
E credetemi l'equilibrio in bocca, quando sono due chef che giudicano severamente i nostri piatti non è così scontato nè facile da raggiungere..
E non dimenticare di impiattare col piatto caldo e senza "impronte" !!!
Eccetera Eccetera Eccetera..

Non posso dire tutto in un articolo, ma posso solo scrivere che c'è poco da dire se non che è la mia vita..

E allora la forza di stare ogni giorno lontana dalla mia terra, dai miei cari, dal mio mare, io la ricevo dai piatti che faccio, dalle cose imparo, dalle lezioni dei miei chef, dalla loro passione che è anche la mia..
Grazie alla loro severità io capisco giorno per giorno che è tutto quello che voglio fare, che vorrei fare, e che magari un giorno io potrei essere come loro..

Allora la fatica di stare in piedi per 10-12 ore, correndo tra olio caldo, forno bollente, coltelli affilati, cipolla bruciata e risotti non mantecati abbastanza, svanisce..quando a poco a poco i piatti cambiano, arrivano gli apprezzamenti, quando senti che stai imparando, che stai crescendo, e anche se la strada è lunga, lontana e faticosa,  e anche se vivi in un paesino nel nulla, anche se fai il bucato a mano, se torni morta da lavoro e vorresti solo dormire..sei felice perchè stai facendo l'unica cosa che ti fa sentire viva e felice..

Certo il Piemonte è lontano e la domenica è il giorno della nostalgia..
La domenica giù in Sicilia si riuniscono tutti a casa mia, io invece mi riposo un pò qui, perché il lunedì è già lavoro, il lunedi è già tardi.. come per il coniglio bianco di Alice..
Però il lunedi si ritorna ad imparare e lentamente tutti i pensieri si affievoliscono, lentamente..

L'Ifse in fondo è una piccola famiglia, dal direttore Raffaele alla responsabile Rosanna, a Giovanna - la responsabile delle pulizie e dei macelli che "combiniamo in cucina", all'Ifse ti senti a casa..
Una casa molto particolare, perché i ragazzi che seguono i master provengono da tutto il mondo, e allora ci si ritrova a parlare italiano e un attimo dopo americano e ancora subito spagnolo.. e poi magari io inserisco il siciliano e tutto diventa multi-culturale, formativo ma estremamente divertente..

Le foto che seguiranno sono solo un piccolo assaggio, puramente visivo, delle meraviglie che qui si mangiano, si assaggiano, si assaporano..
E' passato solo un mese, la mia terra mi manca, ma io, pittrice ai fornelli, ho trovato la mia strada..e adesso è necessario solo tanto coraggio, tanto coraggio e determinazione.



























... un piccolo tributo al paesaggio nuovo che mi accompagna durante le mie corse settimanali, in cui mi rilasso un pò dopo ore in cucina, e dopo ore di assaggi infiniti, assaggi di sapori e gusti mai provati sin ora..








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