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mercoledì 22 settembre 2010

'bonu stu vinu cotto.

 non c'è autunno senza mosto, non c'è autunno senza vino cotto.

bonu stu vinu cottu.

Da sempre, a casa mia, a settembre, arriva il mosto.  
Il mosto è il primo grado del ciclo che porta l’uva a diventere vino. 
Lo regalano alla mia mamma che sin da piccola, come da tradizione familiare e come da tradizione siciliana, lo trasforma prima in mostarda fresca ed asciugata ( il post della prossima ricetta ) e poi in vino cotto.
Per utilizzare in cucina il mosto è necessario eseguire una prima bollitura di c.a 20-30 min. con la cenere ( quest'ultimo elemento non è indispensabile ) e poi filtrare il liquido e lasciar raffreddare.

Il vino cotto, ottenuto mediante un processo di caramellizzazione del mosto in infusione con alloro, bacchette di cannella, chiodi di garofano e scorzette di arance, oltre ad essere un buonissimo sciroppo speziato per aromatizzare dolci, biscotti e crostate si dice sia ottimo per alleviare le infiammazioni delle vie respiratorie.
Personalmente testato e posso assicurarvi che funziona meglio di qualsiasi sciroppo per la tosse !!


Il procedimento è semplicissimo :

ingredienti ( per 250 ml di vino cotto )

1 lt di mosto;
1 pugno di chiodi di garofano;
3 bacchette di cannella;
qualche foglia di alloro;
scorzette di arance di sicilia, possibilmente non trattate;

nota bene.
non è necessario utilizzare zucchero perchè il mosto contiene lo zucchero delle uve pigiate o torchiate.


ingredienti

cannella, scorzette d'arancia, chiodi di garofano

Il processo che porta il mosto a diventare vino cotto è una semplice caramellizzazione, ovvero una lunga e lenta bollitura, al fine di far evaporare il più possibile l'acqua, fino al registringimento del mosto di c.a un quarto della quantità iniziale.
Dunque se il nostro mosto era, prima della bollitura, un litro ne otterremo c.a 250 ml di vino cotto.
Terminata l'operazione di restringimento occorre filtrare il vino cotto per eliminare ogni residuo di spezie.
Secondo il colore delle uve utilizzate per il mosto e la quantità di zucchero presente nelle uve stesse, avremo un mosto dalle gradazioni cromatiche che possono andare dal bordeaux vivo al vinaccio intenso al nero.



ogni anno che lo faccio mi emoziono, come la mia mamma.



La prossima ricetta sarà la mostarda di vino, fresca e asciugata.

27 commenti:

  1. Una bellissima ricetta come vorrei sentirla, chissà se trovo il mosto ... ci provo, ciao

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  2. a giudicare dal tuo accento, direi che abbiamo radici comuni...
    e questa ricetta del vino cotto è preziosissima. lo usi forse per fare le sammartine? ;-)

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  3. @stefania grazie mille. non puoi capire quanto è buono soprattutto nell'impasto della crostata e er i biscotti !

    @rosa palermitana sono ;), non ho mia fatto le sammartinelle o i biscotti di san martino come dir si voglia però lo uso per fare dei dolci tipici di caltagirone, paese della mia mamma, che si chiamano colorelle ovvero "cudduredde".
    ricetta che posterò entro natale sia perchè è il periodo in cui le facciamo sia perchè è un procedimento lento, lungo e pazientissimo !
    se torni in questi giorni ti faccio leggere la ricetta della mostrada di mosto di uve. ;))

    intanto mi permetto di farti complimenti per il tuo blog, eleganza assouta !

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  4. Mi piace il tuo modo di presentare gli ingredienti ;-)

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  5. che bei ricordi : la vendemia , il mosto...
    Complimenti bella ricetta!
    Grazie per la tua visita!

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  6. @zio piero credo che, a parte contenuti liquidi ;)), sarà il mio modo di presentarli pure nei post successivi così come è stato per gli spaghetti ai cucuncelli.. :)
    grazie mille !!!!
    ps. ma tu che gelatiera mi consigli di comprare?

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  7. Ciao Vale! beata te che hai il mosto!
    il ns vino cotto lo facciamo col semplice vino rosso+spezie e con l'aggiunta di zucchero, ma ci piace d'inverno magari davanti al camino
    aspetto la nuova ricetta della mostarda a presto

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  8. mi sono proprio sbagliata allora, ma forse neanche tanto; anche io donna del sud più sud ;-)
    ci torno senz'altro qi; è un posto che sa di cucina vera e amata: ho tanto da imparare!

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  9. @giovanni praticamente fate il vin brulè ?
    io credo che forse il mosto fatto in casa si può..
    dovresti comprare un pò d'uva o magari farti regalare un pò d'uva da un tuo amico campagnolo ..:)
    poi pigiarla nel senso di..metterla nel passapomodoro.. ed ottenerne il succo.. cioè il mosto.. che dici ?! buh l'ho buttata lì.. ;))


    @rosa grazie, è il più bel complimento mai ricevuto sul mio blog.. ma allora da che sud vieni ?? :))

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  10. che ne penso?
    emozionante il racconto delle emozioni con la tua mamma, al di là di ogni ricetta, i rapporti affettivi e la condivisione delle cose belle, mi commuovono :*
    detto ciò non ho mai provato questa esperienza del vino cotto e nessuno mai mi ha regalato del mosto...
    :*
    cla

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  11. @claudia :
    che dire, semplicemente grazie.
    tu, fin adesso, sei quella che mi incoraggia di più.
    sarà il dna siciliano..o la tua estrema gentilezza.

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  12. ciao!Non ti conoscevo...ma ora rimedierò e ti seguirò con piacere perchè il tuo blog è SUPER!!!Un bacio e complimenti per questo vino cotto che mi fa venir voglia (e son le 10 di mattina....)!!!

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  13. @zebra grazie mille per i complimenti, ho iniziato da poco.. è un esperimento che spero duri nel tempo.
    non preoccuparti il vino cotto non è per nulla alcolico, è una sorta di sciroppo caramelloso buonissimo per far dolci per renderli speziati, inoltre è ottimo per guarire dal raffreddore.
    pensa che a casa mia la tosse passa solo con il vino cotto !!

    ti aspetto ;)

    valentina

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  14. Ciao! particolare questa ricetta!nostra nonna utilizza molto il mosto, soprattutto per i dolci. Ma ora...non possiamo che essere incuriosiste dalla mostarda!
    Originalissimo anche il pesto epr la pasta qui sotto: forte come piace a noi e gustoso!
    baci baci

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  15. Non c'era miglior modo di cominciare l'autunno...
    Ciao
    Enrico

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  16. anche a casa mia è così da sempre, e naturalmente anche quest'anno: cenere di sarmenti e mosto e il vino cotto sarà la cosa più preziosa della dispensa.

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  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  18. @manuela e silvia :
    grazie mille, le foto della mostrada sono fatte, devo solo sistemarle un pò, renderle più carine :)..
    quel pesto è davvero una leccornia..

    @enrico
    già, ogni anno, a settembre ci sono questi profumi..
    non c'è autunno senza mosto :)

    @maite_i calycanti
    grazie mille per il tuo-vostro commento.. è un onore avervi qui..
    il vino cotto e la mostarda sono gli oggetti preziosi della famiglia di mia mamma, che è di caltagirone..
    quanti ricordi e quanti racconti ogni volta che facciamo il vino cotto..
    so che tu puoi capirmi..

    grazie, ancora.


    valentina

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  19. coincidenze! mio padre è anche lui calatino almeno in parte.

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  20. Ciao Valentina, prima di tutto grazie per la risposta di la', ma le peli anche quelle zucchine? O si possono quocere con la buccia. La tua versione sembra molto piu' entusiasmante, altro che bollite!!!

    Buono il vino cosi', io lo chamo vin brule'. Si chiama vin cotto in Sicilia?

    Bel blog,

    ciao
    Alessandra

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  21. @alessandra
    grazie a te, allora le zucchine vanno pelate, sì, la buccia è dura..
    fatte così sono straordinarie e che profumi che emanerà quella casseruola..
    fammi sapere..
    per quanto riguarda il vino, questo è i, vino cotto diverso dal vin brulè.
    il vin brulè non è caramellizzato come questo, è aromatizzato..e poi è fatto con il vino, se non sbaglio.
    questo è fatto con il mosto che è il succo che deriva dalla torchiatura o spremitura o pigiatura delle uve e solo con la fermentazione del mosto, poi, si otterrà il vino..
    ma se il succo delle uve - il mosto - viene cucinato come ho scritto su ( diciamo che sta sul fuoco bassissimo per 2-3 ore .. )ne esce fuori un sorta di sciroppo meraviglioso da utilizzare sia per i dolci ( io ho fatto e postato qui una crostata utilizzando nell'impasto il vino cotto ) che per lenire la tosse, e credimi che è un miracolo !!

    fammi sapere per le zucchine ;)



    @maite_i calycanti
    beh, che bella caltagirone.. non importa quanta percentuale tu ne abbia nel sangue ( io da parte di mamma ) ma è una radice profondissima..
    pensa che io - nonostante vivia a palermo benche è tutti i miei parenti siano di caltagirone - ogni natale faccio le collorelle ( le conosci vero ? ) con i pizzichi della mia bisnonna..
    un lavoraccio ma poi vederle e mangiarle sono un'esperienza..

    a natale penso che le posterò..tutta sta fatica va documentata ;)



    valentina

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  22. ora che sono rientrata, che riprendo la vita quotidiana con un pizzico di calma ecc, beh, mi sono rigirata tutto il blog e devo dirti che è semplicemente bellissimo :-) (e intanto mi ti frego la tua ricetta della caponata! :-P)

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  23. no aspetta, sigrid LA SIGRID ?
    qui? da me?
    questo non è un gran piacere , questo è IL GRAN PIACERE ! quello per antonomasia..

    considero il tuo commento - a cui dedicherò un post ;) - come una investitura, un pò come il cavaliere.. ecco il cavaliere della tavola rotonda sono io !!
    a capo chinato aspetto e attendo che tu passi sulle mie spalle non la spada ..
    ma noooo che dico ! un coltello !!!
    altrimenti che "food_investitura" sarebbe !
    :))

    il mio blog così piccolo ed artigianale non si sarebbe mai aspettato cotanta attenzione..

    grazie sigrid, prendi pure quello che vuoi, tu qui sei la padrona :))

    valentina

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  24. Ciao, scusa il ritardo...
    bello il tuo blog.
    Non ho mai provato il vin cotto, non ho mai avuto il mosto, ma se mi capita l'occasione...
    a presto

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  25. Stavo or ora spiegando "chez moi" come fare il vincotto con i fichi e mi sono ricordata di aver visto qui qualche giorno fa questa ricetta. Cogliendo l'occasione ho sbirciato qua e là per il tuo blog e ti faccio davvero i complimenti, è bellissimo!

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  26. @chiara
    vino cotto con i fichi.. sai che non lo ho mai fatto??
    grazie per i complimenti chiara.. io mi faccio un giretto dalle tue parti ora !!!

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  27. il vino cotto lo faccio anch'io mi serve per fare i cuddureddi

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