Eccoci qui, per San Peppino.
In Sicilia, naturalmente, il piatto forte è la ricotta, anche in questa giornata di festa.
Mi chiedo a questo punto quale giorno siciliano non sia idoneo all sfruttamento della pecora.
Perchè qui le pecore sono sfruttatissime, e forse un giorno ci sarà la rivolta delle pecore, un pò come la fattoria degli animali di Orwell.
Gli esseri lanosi prenderanno il potere e noi, umanoidi, dovremo lavorare per loro.
Dovremo dimenticarci della ricotta e del suo sapore prelibato.
Ma ancora non è arrivato quel giorno e quindi, mentre tutto il popolo palermitano mangia ricotta dolce ed ingurgita in ogni sua manifestazione cannoli e sfinge, cassatelle e cassate varie, io preparo un antipasto leggero leggero di canapè di papata con le alici marinate, la menta fresca, i capperi di ustica e il pecorino extra stagionato, volgarmente chiamato "cannestratu".
Azz.
Il p e c o r i n o !!
Anche io partecipo allo sfruttamento della pecoraaa noooo...
Evvabè, in attesa del giudizio universale, del Dies Irae Pecororum..
Prendete carte e penna e ce ne fottiamo (con le dita incrociate).
Ingredienti: (per 4 persone)
n. 3 patate medie;
n. 8-10 filetti di alici marinate al limone;
n. 20-30 gr di capperi (di Ustica, Pantelleria, Lampedusa.. insomma purchè siano capperi terroni)
scaglie di pecorino extrastagionato;
un paio di ciuffetti di menta fresca;
olio di oliva;
pepe nero in grani da macinare.
Procedimento:
Bollire le patate con la buccia, dopo averle accuratamente lavate e dopo esservi accertati di aver eliminato ogni residuo di terra.
Lasciate raffreddare.
Tagliare le patate a fette dello spessore di 1-1,5 cm.
Guarnire ogni canapè con: due filetti di alici marinate al limone, una paio di capperi, della menta fresca ridotta a julienne, delle scaglie di pecorino extrastagionato, olio di oliva e pepe nero macinato fresco.
Felice San Peppino.